Bargellini interveniva sullo sviluppo e sulla stampa della pellicola, alterandola a piacimento e intervenendo a modificare l’illuminazione in porzioni di spazio. Quello che ottiene è un lavoro la cui composizione estetica si situa a metà strada esatta tra la luce, intesa come una entità in se, il mondo reale che è stato ripreso e l’esistenza fattiva e materiale di un supporto, la pellicola, che può essere modificato. Tutto viene percepito come una composizione unica.