Il primo cortometraggio di Luis Buñuel prende il via dal mondo dell’arte e dalle teorie surrealiste. Scritto e interpretato assieme a Salvador Dalì, viene prodotto in Francia nel 1928. La lettura della trama è impossibile senza fare riferimento alla psicanalisi, a Freud e alla lettura dei sogni. Si presentava ai tempi come fortemente provocatorio, antiborghese e anticlericale. La famosa scena del taglio dell’occhio allude a guardare ancora più a fondo della realtà, a costo di soffrire, aprire gli occhi apparentemente aperti. Conserva ancora una grande forza onirica e visionaria.