Shaun Gladwell (Sydney, Australia, 1972) è forse uno dei pochi giovani artisti in grado di pescare direttamente dall’immaginario collettivo contemporaneo, attuando una vera e propria mitopoiesi. L’artista attraverso i suoi video, le sue performance e le sue installazioni, filtra l’idea creativa attraverso le sue esperienze personali miste ad elementi propri della cultura cinematografica, non disdegnando di toccare i miti ed i simboli cari alla cultura street giovanile.
Nel 2007 Gladwell partecipa alla Biennale di Venezia con Storm Sequence (2000), un video che mostra uno skater intento a compiere le sue evoluzioni mentre sullo sfondo infuria la tempesta. L’azione è in slow motion e tramite tale procedimento è possibile ammirare le funamboliche evoluzioni dell’uomo sulla sua tavola e cogliere la perfezione del corpo umano in movimento. Con Storm Sequence Gladwell riesce a portare una ventata di anarchia artistica all’interno della Biennale, mettendo in mostra un video legato alla sottocultura e non alla cultura “alta”.
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