Andrà in onda martedì 25 novembre 2014, su Sky Arte HD, alle ore 23:15, The Lack, lungometraggio frutto del connubio tra videoarte e linguaggio cinematografico.
Il film, porta in scena il vissuto di sei personaggi femminili, immersi in una natura sublime e primitiva, che affrontano un viaggio nella loro interiorità vivendo il distacco, l’abbandono e riscoprendo il coraggio di ricomporre i pezzi della propria vita per colmarne il senso di vuoto.
The lack, dopo essere stato presentato alle Giornate degli Autori Venice Days, 71ma Mostra del Cinema di Venezia 2014,ha partecipato al Reykjavík International Film Festival / New Visions, CPX:DOX – Copenhagen Documentary Film Festival / New Vision Award, MITTELCINEMAFEST 2014 Budapest.
Il Film diretto dai Masbedo (Nicolò Massazza e Jacopo Bedogni) – è prodotto da MITTELCINEMAFEST 2014 Budapest per In Between Art Film, in associazione con Marta Donzelli e Gregorio Paonessa per Vivo Film. Con Lea Mornar, Xin Wang, Giorgia Sinicorni, Ginevra Bulgari, Emanuela Villagrossi, Cinzia Brugnola, Sofia Di Negro.
Drammatico – Italia 2014, 76′, colore.
Sceneggiatura di Beatrice Bulgari, Mitra Divshali e Masbedo; fotografia di Giuseppe Domingo Romano, Gherardo Gossi; montaggio e suono Benni Atria; musica Vittorio Cosma e Gianni Maroccolo; scenografia Masbedo e Francesca Tessari; costumi Beatrice Bulgari e Agnieska Baranowska.
NOTE DI REGIA – “Nel film non ci sono comparse – nessuno accompagna la solitudine di queste donne, nessuno prova a temperare, estirpare , addomesticare la voce di quella mancanza. The Lack è nato da un sodalizio che ci ha coinvolti in un’avventura artistica entusiasmanteche ci ha dato la possibilità di sperimentare oltre la esperienza videoartistica. Il nostro incontro con Beatrice Bulgari e Mitra Divshali è stato fondamentale perché dopo averci proposto la loro idea ed il soggetto del film abbiamo aperto un laboratorio di sceneggiatura che ci ha permesso di scrivere il film insieme e nel suo divenire di vivere un confronto continuo con due donne, creando così una scrittura artistica a otto mani. Il film è stato quindi un territorio continuo di creatività senza limiti, dove ognuno portava uno stimolo e ogni suggestione generava discussione, sceneggiatura, idee. Questa condizione di scrittura continua si è manifestata sino all’ ultimo ciak, nel montaggio, nella post produzione.. Oltre a impostare il film su un impatto visivo dominante abbiamo effettuato una ricerca del suono come matrice percettiva degli ambienti. Volevamo che la voce delle scene fosse radicale in tutto e per tutto, che ci fosse una dinamica snervante tra un silenzio molto malinconico e la presa diretta della natura circostante. La lava suona, il ferro suona, la pietra suona, il mare suona, il fumo suona, la fabbrica suona. Anche le musiche di Gianni Maroccolo e di Vittorio Cosma sono fondate sul battito corale della natura, sulla registrazione maniacale nel dettaglio della presa diretta.”