Paolo Gioli | Commutazioni con mutazione | 1969 | 7′
Daniela Voso | 23/09/2011Paolo Gioli (Sarzano di Rovigo, 1942) è videomaker e fotografo. Trascorre parte della sua formazione a New York, alla fine degli anni sessanta. Successivamente lavora tra Roma e Rovigo fino al 1976 quando si trasferisce a Milano, dedicandosi soprattutto alla fotografia.
Particolarmente prolifico fino al ’74, Gioli è vicino agli ambienti del cinema sperimentale e indipendente romano. Difficile dire se sia un videomaker prestato all’arte e alla fotografia o viceversa. Spesso privi di narrazione i suoi lavori sono un collage di immagini, che si ripetono sullo schermo, scandendo il movimento o sdoppiandosi. Dagli anni ottanta Gioli ha esposto sia come artista video, che come fotografo in Europa e negli Stati Uniti. Tra le tante occasioni si ricorda la sua partecipazione a “Linee della ricerca artistica in Italia” (Roma, 1981) e alla Biennale di Venezia nel 1995.
Commutazioni con mutazione è il suo primo film ed è il risultato della sovrapposizione di tre pellicole – super 8, 16 mm e 35 mm – su un unico supporto. Un collage, ritmato dal suono di una pellicola che gira. Il gioco di parole fa eco alle immagini che si susseguono per affinità visiva e senza logica apparente: il volto di un’attrice americana, un paesaggio agricolo, il simbolo della Repubblica Italiana. Qui, Gioli sperimenta le possibilità estetiche della pellicola non solo come strumento, ma come supporto e materia, fino a metterla in primo piano, creando quello che in gergo si definisce metalinguaggio.