Sono aperte fino al 15 gennaio 2011 le selezioni per il One Minute Film & Video Festival di Toronto, festival che si svolgerà nella primavera del 2011, organizzato dal social network Film Army, che da anni si occupa delle esigenze dei giovani artisti che si esprimono con il mezzo video.

I partecipanti sono invitati a realizzare un video di un minuto avente un tema oggi molto comune: “Media”.

La quindicesima edizione del Kansas City FilmFest quest’anno si svolgerà dal 6 al 10 aprile 2011. Questo film festival, membro di Withoutabox (organizzazione che facilita l’incontro dei registi con i festival e il pubblico) da anni si è aperto al cinema sperimentale e non narrativo, sottolineando la versatilità del mezzo video.

Fino al 15 dicembre (l’ultimo turno selettivo scade comunque il 4 febbraio 2011) è possibile partecipare alle selezioni in corso con film e video realizzati a partire dal 2009.

E’ ormai giunto alla decima edizione il Festival Internacional de la Imagen di Manizales, manifestazione colombiana dedicata all’arte audiovisiva. Il festival, nato per iniziativa dell’Università di Caldas, vuole favorire le interazioni tra arte, design, scienza e tecnologia.

Sarà possibile partecipare alle selezioni fino al 31 gennaio 2011, mentre il festival si svolgerà in varie sedi dal 12 al 16 aprile.

La seconda parte del video.  Il corpo e il video si fanno sempre più quadro in movimento, immagine sognata, trasognata, disinvoltamente vicina, terrena, eppure onirica.

Piccolo capolavoro del regista canadese, nato in Scozia. In questo lavoro del 1967 già i suoi interessi iniziano a spostarsi verso il corpo e la danza. Il film parte da una coreografia di Ludmilla Chiriaeff e si sviluppa in un raro unico che vede musica, corpo, danza e sperimentazione dell’immagine amalgamati in maniera affascinante. Il corpo si moltiplica col suono e col movimento, l’eleganza dell’immagine fa da sfondo alla grazia del movimento. L’attrazione esercitata è ipnotica.

Dal 1 al 5 dicembre sarà possibile partecipare al Madatac di Madrid, mostra aperta di arte audiovisiva contemporanea, alla quale possono intervenire gli artisti che ne fanno richiesta. La manifestazione, che vedrà anche numerosi incontri con artisti, si svolgerà in prestigiose sedi come l’Istituto Cervantes di Madrid.

Giunta alla seconda edizione, Matadac vuole dare l’oppurtunità ai videoartisti emergenti di incontarre sia il pubblico che le numerose gallerie, i critici e i collezionisti coinvolti, in modo da avvicinare la giovane arte ai sistemi.

Jan Dibbets nasce a Weert, in Olanda, nel 1941. Sicuramente uno dei principali esponenti dell’arte concettuale europea. Vive e lavora ad Amsterdam, ma ha eseguito opere concettuali in parchi, giardini e spiagge europee, sopratutto a Londra. In questo lavoro del 1971, ora parte della collezione del MOMA egli condensa un fatto tanto quotidiano, quanto straordinario, in una poetica esperienza. La luce del sole che filtra dalle persiane in un loop di 5 secondi.

Fino al 17 novembre sarà possibile visitare il Festival Internacional de Arte Contemporáneo (BAC) alla Fundació Suñol di Barcellona. La sezione di video arte, intitolata “Reflexion temporal”,  è stata curata da Mocu Moran, direttice artistica di VideoArtWorld, associazione culturale spagnola operante a livello internazionale nell’ambito del video.

Il tema di questa edizione è “El Tiempo”, visto come la nostra quarta dimensione, un’entità temporale che in qualche modo condiziona la nostra esistenza.

Fino al 28 novembre 2010 è possibile partecipare a Moves – International Festival of Movement on Screen, manifestazione attenta ai processi della sperimentazione video, tra concezioni classiche e nuove tecnologie, che si svolgerà a Liverpool e in altre città inglesi dal 27 aprile al 1 maggio 2011.

Il tema di questa edizione (alla quale si può partecipare con video, film, installazioni o performances) invita gli artisti ad una riflessione sulle intersezioni tra cultura e tecnologia.

Shaun Gladwell (Sydney, Australia, 1972) è forse uno dei pochi giovani artisti in grado di pescare direttamente dall’immaginario collettivo contemporaneo, attuando una vera e propria mitopoiesi. L’artista attraverso i suoi video, le sue performance e le sue installazioni, filtra l’idea creativa attraverso le sue esperienze personali miste ad elementi propri della cultura cinematografica, non disdegnando di toccare i miti ed i simboli cari alla cultura street giovanile.

Nel 2007 Gladwell partecipa alla Biennale di Venezia con Storm Sequence (2000), un video che mostra uno skater intento a compiere le sue evoluzioni mentre sullo sfondo infuria la tempesta. L’azione è in slow motion e tramite tale procedimento è possibile ammirare le funamboliche evoluzioni dell’uomo sulla sua tavola e cogliere la perfezione del corpo umano in movimento. Con Storm Sequence Gladwell riesce a portare una ventata di anarchia artistica all’interno della Biennale, mettendo in mostra un video legato alla  sottocultura e non alla cultura “alta”.