DAVIDE VALENTI – Tre Domande
Elena Abbiatici | 30/06/2011Davide Valenti, Informazione Elettorale, 2011, 55″, videostill
E.A. Qual è il tuo processo di creazione? Parti da un’immagine o da un’idea? O da altro?
D.V. Concetto-idea visiva-realizzazione. Io parto sempre da un concetto. Quindi la prima fase è lavorare sul concetto. Mi chiedo: cosa voglio dire davvero? Mi interessa proprio? E’ qualcosa che vale la pena comunicare? Quando il concetto mi è chiaro devo trovare l’idea con cui esprimerlo. In questa fase produco tante idee visive. Di queste idee scarto la maggior parte, senza attaccamenti. Se Non mi fermo finché non ho un’idea che mi sembra eccezionale – a me eh, perlomeno. Spesso prima di passare alla realizzazione dell’opera mostro le 2 idee sopravvissute a due persone che stimo molto creativamente. Poi si passa alla realizzazione, che nel mio caso consiste nel trovare le persone più adatte a realizzare fisicamente l’oggetto, il video o la performance. Il resto è regia.
E.A. Ci sono delle influenze interdisciplinari molto importanti nei tuoi video? Ad esempio la musica, il cinema, la pittura?
D.V. L’influenza più importante è la pubblicità. I meccanismi creativi della pubblicità. Però la pubblicità è interdisciplinare di per sé, nel senso che quei meccanismi sono quelli di tutte le altre discipline artistiche. Quindi per i miei lavori uso le discipline che mi paiono più adatte ad esprimere il concetto nel modo più efficace, proprio come fa la pubblicità.
E.A. Quali video-maker o registi ti hanno influenzato?
D.V. Il regista che amo di più è Lars Von Trier. Condividiamo lo stesso amore per il male, anche stilistico. Poi mi piacciono molto registi che si possono definire “surrealisti”, per la capacità di esprimere nel modo più immediato un concetto complesso attraverso immagini “non reali”. Buñuel a parte, sono registi come Michel Gondry, Darren Aronofsky e Marc Forster. Trovo molta ispirazione anche nei cartoni animati giapponesi perchè sono pieni di idee visive e di concetti non occidentali, quindi per noi “nuovi”.